IL BLUFF DELLA CANCELLAZIONE DELLE CARTELLE ESATTORIALI


Svelato lo schema all’esame del Consiglio dei Ministri: non ci sarà alcuna cancellazione delle cartelle già presenti

E’ appena iniziato l’esame preliminare dello schema di Decreto Legislativo sulla Riscossione e il Governo svela le carte.

Sembrerebbe che le aspettative di tanti, forse troppi contribuenti che convivono con un “estratto di ruolo” a quattro o cinque zeri, che limita e condiziona fortemente le prospettive di vita e che spesso e volentieri è il caro prezzo da pagare per aver voluto assumere un’iniziativa economica aprendo 8e poi chiudendo mestamente) una partita iva, andranno deluse.

Lo schema del provvedimento su cui sta lavorando il Governo disciplina il discarico automatico delle somme in carico alla Riscossione, ma soltanto di quelle che saranno affidate ad Agenzia delle Entrate Riscossione a decorrere dal 1 gennaio 2025 e non riscosse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di affidamento.

Attenzione però! Si parla di discarico, non di cancellazione automatica, come è successo, per intendersi in virtù dell’art 4 del Decreto Sostegni (D.L. 22.3.2021 n. 41) il quale aveva previsto un annullamento automatico dei ruoli affidati agli Agenti della Riscossione nel periodo compreso tra l’1.1.2000 e il 31.12.2010 disponendo l’annullamento di tutti i debiti residui alla data del 23 marzo 2021, fino a 5.000 euro per quei contribuenti che, nell’anno di imposta 2019, avevano dichiarato un reddito imponibile fino a 30.000 euro, o, più di recente, con la Legge di Bilancio 2023 (legge n. 197/2022) che aveva previsto la cancellazione automatica di tutti i debiti fino a 1.000 euro risultanti dai singoli carichi affidati affidati ad Agenzia delle entrate-Riscossione, dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, da enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali

Avvenuto il discarico si prevede che la riscossione, entro i termini di prescrizione, possa riavviarsi: gestita direttamente dall’ente creditore, affidata dall’ente creditore in concessione a soggetti privati individuati mediante procedura di gara a evidenza pubblica ovvero riaffidata per due anni dall’ente creditore ad Agenzia delle Entrate Riscossione in presenza di nuovi e significativi elementi reddituali o patrimoniali del debitore.

Se l’azione di riscossione si rivela infruttuosa il discarico automatico delle somme non riscosse si produrrà il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello del riaffidamento.


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